Le famose sorpresine della Mulino Bianco? Le ha inventate una bergamasca

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Si chiama Graziella Carbone e viene da Trescore Balneario: è lei che, con le sue sorpresine, ha fatto sognare milioni di italiani.

 

 


Ormai tutti la chiamano la “signora delle Sorpresine”: da trent’anni a questa parte ha fatto divertire milioni di famiglie italiane con le creazioni ideate per la Mulino Bianco. Dietro le gommine colorate a forma di crostatina, i giochi di carta e i più recenti gadget ispirati ai personaggi di Shrek e Spirit, ci sono il suo ingegno e la sua creatività. Per incontrarla bisogna raggiungere la sua grande casa–agriturismo, nascosta sotto l’ombra di un maestoso acero rosso a Trescore. Lì vive con il marito Giulio, una moltitudine di gatti di ogni colore e un’enorme collezione di sorpresine che incuriosisce anche i turisti diretti alle terme o ai luoghi legati a Lorenzo Lotto.

 


Per raccontare la storia di Graziella Carbone bisogna fare un salto indietro di almeno 40 anni, a quando le aziende italiane iniziavano appena a esplorare il mondo delle promozioni. L’idea di inserire un piccolo omaggio dentro una confezione di biscotti o accanto a un detersivo era allora qualcosa che si vedeva solo all’estero, nelle grandi agenzie di marketing di New York.

 


Nel 1978 Barilla, la storica azienda della pasta, introdusse una nuova linea di biscotti e merendine, dando vita al mondo del Mulino Bianco: una sorta di Valle Felice immaginaria, accompagnata anche da una raccolta punti dedicata ai “Cocci”. Milioni di famiglie italiane si lasciarono conquistare dall’idea che quel mulino con la ruota e il tetto colorato potesse davvero esistere da qualche parte, e non soltanto negli spot o sulle confezioni. Si misero così a collezionare punti su punti per ottenere tovagliette, ciotole e terracotte decorate con rondini, casette del mugnaio e paesaggi sereni. Era un periodo in cui nelle case non c’era ancora tutto, ma si iniziava a desiderare di avere anche ciò che non era indispensabile.


Negli anni ’80 l’azienda decise di adottare anche in Italia l’idea di inserire un piccolo regalo insieme a crostatine, tegolini e brioche di ogni tipo. Si puntò su oggetti semplici, divertenti e accessibili, pensati per intrattenere i bambini ma anche le loro famiglie. Fu proprio in quel periodo che il percorso di Graziella Carbone si intrecciò con quello della Mulino Bianco e, indirettamente, con la vita di milioni di famiglie italiane. Dalla sua fantasia nacquero infatti le celebri “Sorpresine” che hanno accompagnato diverse generazioni di bambini.
«Ho fatto un calcolo» racconta lei, divertita dalle sue stesse invenzioni, «se mettessi in fila tutte le scatoline di fiammiferi che contenevano le Sorpresine del Mulino, potrei fare il giro del mondo una volta e mezzo». Tanto è vasta l’immaginazione di Graziella, cresciuta fin da giovane tra le aziende di giocattoli degli zii, la passione per la pittura e un valido diploma di corrispondente estera al Savoia. Il suo amore per l’arte e la sua innata creatività si sono uniti a una notevole abilità pratica e manageriale. Curiosa del nuovo, ha portato nel mondo delle promozioni italiane molte delle idee che si stavano affermando oltreoceano.


Negli anni Ottanta la carriera di Graziella si intreccia con la nuova intuizione di Barilla: sviluppare prodotti per la colazione e la merenda, continuando il percorso avviato nel 1978 con la raccolta punti dei celebri “Cocci” della Mulino Bianco. L’azienda desidera creare piccoli gadget per le famiglie. «La richiesta era quella di ideare qualcosa che permettesse a genitori e bambini di sedersi insieme a un tavolo e divertirsi – racconta Graziella -: un oggetto semplice, facile da realizzare e poco costoso».
Nasce così la scatolina di fiammiferi, un elemento tipico delle cucine dell’epoca — quando i fornelli non si accendevano automaticamente e si usavano ancora i fiammiferi — decorata con il logo del Mulino, il tetto rosso e la grande ruota ad acqua.
«Le prime Sorpresine» spiega Graziella «erano tutte di carta: giochi di logica, disegni da colorare, puntini da unire, piccoli percorsi in stile gioco dell’oca. Idee semplici ma capaci di divertire i bambini e chi stava con loro. Oggi quelle primissime Sorpresine sono diventate dei veri pezzi da collezione: erano fragili e pochi esemplari sono sopravvissuti».


«Mi occupavo delle Sorpresine in ogni fase – racconta -: dall’idea iniziale allo studio di fattibilità, dal calcolo dei costi fino alla ricerca delle persone che potessero aiutarmi a realizzarle».
Dopo i primi giochi di carta si passò a gadget più strutturati: piccoli giochi adatti ai bambini e gomme modellate sui vari prodotti della linea. «Alla fine ho progettato circa 650 oggetti – prosegue -: arrivavamo a produrre 4 milioni di pezzi alla settimana. Parliamo di 70-80 milioni di Sorpresine all’anno, con picchi fino a 140 milioni».
A trasformare le sue idee in realtà non era solo lei: a collaborare c’erano anche molte famiglie delle valli lombarde, soprattutto della Bergamasca. «C’erano una quarantina di gruppi di confezionamento: vere e proprie microaziende familiari, con tanto di partita Iva» ricorda Graziella.


Felice, il Piccolo Mugnaio innamorato della Bella Clementina (personaggi nati dalla matita di Grazia Nidasio), le merendine dedicate ai Mondiali di Italia ’90 e, più recentemente, le promozioni come Libromania, Shrek, Spirit, Sinbad, Creascuola, Creacolora e Creatimbri: Graziella trae ispirazione da fiabe e racconti, che alimentano la fantasia con cui dà vita ai suoi giochi.
Oggi Graziella fa altro nella vita, ma il Mulino Bianco resta sempre nel suo cuore, anche perché negli ultimi anni è nato un vero e proprio movimento di collezionisti attorno alle sorpresine.


«Tutto è cominciato con un gruppo nato spontaneamente su Facebook, formato da adulti che ricordavano l’emozione di aprire la confezione delle merendine per scoprire quale Sorpresina ci fosse dentro: in poco tempo ha raccolto centinaia di migliaia di “Mi piace”», racconta Graziella. «L’azienda ha quindi deciso di organizzare eventi per permettere agli appassionati di incontrarsi» prosegue. «A Chiusdino, in provincia di Siena, dove si trova il mulino che ha ispirato la Valle Felice, nel giugno 2010 si è riunito per la prima volta una gruppo di collezionisti. Una volta aperte le iscrizioni, nel giro di pochi minuti avevamo già superato il numero massimo previsto», ricorda divertita Graziella.


Nel frattempo, con l’aiuto di un team di giovani, sono nate le iSorpresine: i celebri regalini sono approdati su iPhone e iPad, per coinvolgere anche la generazione 2.0. Insomma, la storia va avanti: da qualche parte a Trescore, sotto l’ombra di un grande acero rosso, Graziella continua a scrivere, regalando piccole gioie a bambini e famiglie.


Fonte: Le sorpresine del Mulino Bianco? Le ha inventate una bergamasca – L’Eco di Bergamo.

 

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